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Audra Bertolone2020-03-31 11:56:342020-03-31 11:56:34Coronavirus e circolazione in auto
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Può sembrare lapalissiano, ma è sempre bene ribadirlo: le gomme estive devono essere utilizzate durante la stagione calda, mentre quelle invernali vanno messe da parte nel momento in cui iniziano le belle giornate e il rischio di ghiaccio e nevicate diventa davvero irrisorio.
A differenza degli pneumatici invernali, realizzati per fare presa sulla neve, quelli estivi sono dotati di tre scanalature longitudinali che garantiscono una maggiore tenuta sull’asfalto bagnato, riducendo il rischio di aquaplaning e presentano un battistrada più elastico, fondamentale per resistere alla calura dei mesi più bollenti dell’anno. Tuttavia, soprattutto se il clima primaverile si fa attendere, non sempre è facile individuare il momento giusto per la sostituzione delle gomme, rischiando così di mettere a rischio non solo la propria sicurezza e quella della propria famiglia, ma anche il benessere delle proprie finanze.
Esistono infatti delle precise disposizioni di legge in merito alla sostituzione degli pneumatici estivi, e chi non le rispetta può incorrere in multe salate. Vediamo quindi quando e perché è necessario mettere da parte il tuo set di gomme invernali per passare a quelle estive.
Cosa dice la legge
Stando alla legge n. 120 del 2010, l’obbligo di montare gomme invernali o tenere le catene a bordo della tua auto termina il 15 aprile di ogni anno. Entro il 15 maggio, tuttavia, gli pneumatici invernali devono essere tassativamente sostituiti con quelli estivi, pena sanzioni amministrative che partono da 422 euro e possono arrivare a un massimo di 1682 euro, con annesso ritiro del libretto di circolazione. Di fatto, quindi, a partire dal 15 aprile tutti gli automobilisti hanno un mese esatto di tempo per mettersi in regola e montare il set di pneumatici estivi.
I vantaggi degli pneumatici estivi
Oltre a permetterti di evitare una sanzione, le gomme estive garantiscono sensibili vantaggi anche in termini di risparmio e prestazioni. Essendo meno suscettibili al surriscaldamento, per via del loro maggior contenuto di gomma naturale, gli pneumatici estivi hanno prestazioni migliori e permettono alla tua auto di consumare meno carburante mentre è in viaggio. La maggiore tenuta sul bagnato di queste gomme, inoltre, ti permette di guidare tranquillamente anche durante gli acquazzoni estivi.
Ci sono delle eccezioni?
Sono esonerati dall’obbligo di montare pneumatici estivi tutti coloro che montano un set di gomme 4 stagioni. Caratterizzate da un disegno del battistrada tipico degli pneumatici invernali e da una composizione simile a quella degli estivi, queste gomme sono adatte per ogni periodo dell’anno e non devono quindi essere cambiate entro il 15 maggio. Un’altra eccezione riguarda le gomme che hanno un indice di velocità uguale o superiore a quello indicato sulla carta di circolazione. L’indice di velocità è una lettera seguita da dei numeri,che si trova sulla spalla della gomma, e indica la velocità massima a cui è possibile viaggiare. Ad esempio, la lettera “Q” significa che la velocità massima che quello pneumatico può sopportare è di 160 km/h.
Se sei un libero professionista o il proprietario di un’impresa, probabilmente hai già dimestichezza con gran parte delle deduzioni per le spese di acquisto, leasing o noleggio del veicolo che utilizzi per il tuo lavoro, molto diverse dai normali incentivi per le auto di famiglia. Tuttavia, guidare una macchina aziendale non ti esime dal rispetto delle norme di sicurezza previste dal codice della strada, che impone l’utilizzo di gomme in buono stato e adeguate alla stagione, perciò presto dovrai considerare l’acquisto di un nuovo treno di pneumatici. Ma come viene considerata questa spesa dal punto di vista fiscale? I nuovi pneumatici si possono considerare cespiti?
Cos’è un cespite?
Un cespite, detto anche bene strumentale, è una risorsa materiale o immateriale di proprietà di un’azienda con vita utile di più di un anno. Per essere considerato tale, inoltre, un bene deve essere utilizzato dall’azienda per lo svolgimento della propria attività e, di conseguenza, concorrere al futuro profitto della stessa. Ad esempio, vengono considerati cespiti:
- edifici;
- computer;
- macchinari;
- impianti;
- terreni;
- veicoli.
In più, ogni cespite deve essere registrato nell’apposito libro contabile e abbinato all’ammontare dell’ammortamento. Un cespite, durante gli anni di utilizzo, va incontro a svalutazione e quindi il suo valore diminuisce nel tempo. Anche uno pneumatico, in seguito al suo utilizzo, si deteriora e perde di valore, inoltre è parte di un veicolo: potrebbe quindi sembrare un cespite a tutti gli effetti, ma è davvero così?
La manutenzione dei beni materiali
Stando al Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), il cambio dei pneumatici è considerata una spesa di manutenzione ordinaria del veicolo. A differenza delle spese di manutenzione straordinarie, che portano all’aumento del valore dell’auto e sono ammortizzabili, le spese di manutenzione ordinaria sono deducibili solo fino al 5% del valore dei beni all’inizio del periodo di imposta. Ad esempio, se il valore del veicolo è di 25000 €, le spese di manutenzione ordinaria deducibili arrivano fino a 1250 €, più che sufficienti per un treno di pneumatici nuovi. Anche l’acquisto di gomme estive o invernali da alternare nel corso dell’anno non genera l’aumento del cespite: puoi quindi dedurre anche questa spesa, fondamentale per il tuo benessere quando sei in viaggio per lavoro.
Casi particolari di deducibilità
Secondo il D.M. del 13/7/1981, le aziende di autotrasporti, i titolari di licenza di tassista o di noleggio con e senza conducente e i proprietari di scuole guida possono dedurre interamente i costi relativi all’acquisto di nuovi pneumatici. Un motivo in più per puntare sulla sicurezza su strada della tua attività!
Pneumatici e sicurezza: il pericolo foratura
Uno degli imprevisti più temuti da chiunque possieda un veicolo, soprattutto quando si verifica in autostrada o in condizioni di traffico congestionato, è la foratura di uno pneumatico. Soprattutto trovandosi a procedere a velocità elevata il rischio di incorrere in un incidente è piuttosto alto. Inoltre, se sei abituato a viaggiare di notte, una gomma bucata ti costringerebbe a effettuare la sostituzione in una situazione di potenziale pericolo. Questo senza prendere in considerazione l’eventualità di condizioni atmosferiche avverse.
Hai mai sentito parlare di pneumatici Runflat? Ecco, in questi casi potrebbero rappresentare la soluzione ideale. Continua a leggere per saperne di più.
Runflat: quali sono le caratteristiche principali?
È stato il celebre produttore statunitense Bridgestone, negli anni ’80, ad ideare questi pneumatici, conosciuti anche come “autoportanti”. L’idea nacque per offrire una valida opzione alle persone affette da disabilità e, proprio per questo, impossibilitate a cambiare uno pneumatico forato. Cosa caratterizza questa particolare tipologia di gomme? Il fatto di riuscire a sostenere il peso della vettura anche in presenza di una perdita di pressione non indifferente. La gomma, infatti, tenderà a deformarsi in modo molto leggero, senza afflosciarsi. È proprio questo a permettere al guidatore di raggiungere il meccanico per provvedere alla riparazione.
I veicoli che montano tali pneumatici richiedono cerchioni specifici, progettati per non preformarsi anche se sottoposti ad urti molto forti. Inoltre, gli stessi cerchioni devono essere in grado di assicurare, a foratura avvenuta, il perfetto funzionamento dell’autovettura. I cerchi presentano, pertanto, dei risalti speciali, denominati Extended Hump (in breve EH), o Extended Hump + (EH+). Si trovano dietro il canale della ruota, e trattengono il tallone dello pneumatico a contatto con la balconata.
Sensori TPMS e rinforzi sulle spalle
Dal 2015 è divenuto obbligatorio installare i sensori TPMS, cui è assegnato il compito di rilevare la pressione. Qualora quest’ultima presenti variazioni importanti l’automobilista verrà immediatamente allertato.
Il rinforzo sulla spalla dello pneumatico, dal canto suo, scongiura l’appiattimento dello stesso, rallentando la deformazione e, di conseguenza, rendendo più semplice il controllo del veicolo nei momenti successivi alla foratura.
Un aspetto negativo è rappresentato dalla maggiore rigidità rispetto alle gomme tradizionali, determinata dalla presenza di rinforzi interni. E questa rigidità può avere degli effetti negativi in termini di comfort.
Come comportarsi in caso di foratura?
Montando questi pneumatici, in caso di foratura la vettura ha la possibilità di percorrere fino ad un massimo di 30 km (più che sufficienti, normalmente, per raggiungere un gommista), ad una velocità che non superi gli 80 km orari. Un aspetto da non sottovalutare è l’assenza di limiti di tempo. Questo cosa significa? Che potrai anche parcheggiare la tua auto per qualche ora e, solo in seguito, riprenderla per condurla fino all’autofficina.
Fatto salvo quanto scritto finora, chi opta per l’acquisto di tali pneumatici dovrebbe procurarsi un kit di emergenza, composto da un compressore di piccole dimensioni e una bomboletta spray auto-sigillante.
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