Presente ormai anche sulle vetture di piccole dimensioni, il servosterzo è il dispositivo che ti consente di muovere il volante anche con un solo dito, facendoti risparmiare tempo ed energie, soprattutto quando parcheggi e guidi in città.

Esistono due tipi di servosterzo, idraulico ed elettrico, ma i loro segnali di malfunzionamento sono simili e difficilmente passano inosservati. Come bisogna comportarsi, quindi, se si sospetta che il servosterzo sia rotto?

Come riconoscere un servosterzo guasto

I primi sintomi di un servosterzo idraulico mal funzionante sono gli strani rumori metallici provenienti dall’avantreno durante la sterzata. Un altro segno di cedimento è rappresentato dall’improvvisa durezza dello sterzo, che tutt’a un tratto richiede molta più forza del normale per essere maneggiato. Questo tipo di servosterzo, chiamato anche pompa idroguida, tende inoltre a perdere liquido quando è danneggiato, in seguito alla normale usura o dopo aver preso un dosso o una buca a velocità elevata.

Puoi quindi verificare le condizioni del servosterzo prima di metterti in viaggio controllando la presenza di liquidi sotto il tuo veicolo: se la pompa idroguida è danneggiata, noterai delle macchie di colore rosso, rosa o ambra.
Se la tua auto è stata prodotta dopo il 1998 ed è di piccole o medie dimensioni, probabilmente il tuo servosterzo è di tipo elettrico. L’avaria di questo dispositivo viene notificata dall’accensione di una spia rossa sul cruscotto a forma di volante. Anche se il segnale a volte scompare spegnendo o riaccendendo la macchina, non vuol dire che sia tutto a posto: rimettendoti in marcia, il volante potrebbe diventare duro mentre sterzi, mettendo a rischio la tua sicurezza.

Mani sul servosterzo dell'auto

Servosterzo guasto: e adesso?

Se il servosterzo si rompe mentre sei in marcia, soprattutto se viaggi con la tua famiglia, potresti ritenere opportuno dover fermare il veicolo per garantire il benessere di tutti: in questo caso mantieni la calma, avvisa gli altri automobilisti che hai un problema accendendo le quattro frecce e accosta lentamente. Ricorda che più via piano, più il volante sarà difficile da maneggiare. A questo punto puoi contattare il tuo meccanico di fiducia o chiamare un carro attrezzi.
Se invece hai constatato che il tuo servosterzo è danneggiato ma ti permette ancora di guidare fino all’officina più vicina, cerca di raggiungerla mantenendo una velocità moderata e sterzando il meno possibile.

Posso aggiustare da solo il servosterzo?

In caso di problemi al servosterzo è sempre consigliabile rivolgersi ad un bravo meccanico, ma in alcuni casi è possibile ricorrere al fai da te.

Ad esempio, lo sterzo duro potrebbe dipendere dallo scarso liquido presente nella pompa idroguida: in questo caso, ti basta seguire il manuale della tua vettura per rabboccare il liquido e riportare il servosterzo alla sua normale funzionalità. Se hai un servosterzo elettrico, invece, prima di sostituirlo del tutto, puoi provare a rifare le saldature sulla scheda elettrica del motorino del servosterzo o sostituire i relè. Queste soluzioni, tuttavia, potrebbero rivelarsi solo temporanee.

Auto da sostituire: quando non è più possibile rimandare l’appuntamento?

Sono molti gli italiani appassionati di motori. Tuttavia, il nostro Paese si caratterizza per una certa reticenza, messa in mostra dai comuni guidatori, al momento di procedere alla sostituzione del veicolo. Questo, almeno, è quanto emerge da una ricerca promossa dalla Compagnia Linear. Se posta a confronto con la maggior parte degli Stati Europei, l’Italia si distingue per la tendenza a mantenere in funzione l’auto il più a lungo possibile.

Possiedi un veicolo da diversi anni e non sai se è il momento giusto per mandarlo in pensione? Prosegui la lettura per scoprire quando cambiare l’auto.

Le motivazioni alla base dell’acquisto di una nuova vettura

Una percentuale superiore al 50% degli italiani, in base ai risultati della ricerca citata nelle precedenti righe, decide di acquistare una nuova vettura solo nel caso in cui quest’ultima sia stata oggetto di un grave incidente, soprattutto se la riparazione non risulta economicamente conveniente. Il 23% degli intervistati è solito mantenere in funzione una vettura per almeno 10 anni. A pari merito è la percentuale (il 2%) di chi non pensa minimamente di cambiare, e delle persone che, al contrario, tendono a sostituirla con cadenza annuale. Tra i motivi che portano all’acquisto, a primeggiare è la volontà di guidare un’auto più parsimoniosa nei consumi. Altrettanto importante è il fattore sicurezza. Meno frequente è la sostituzione dettata dalla volontà di possedere una vettura “alla moda”.

Assortimento di nuove parti di ricambio per auto

Gli elementi determinanti: chilometri percorsi, affidabilità, usura

Stai valutando l’acquisto di un’automobile, ma non sei affatto sicuro? Per prima cosa prendi in esame i chilometri percorsi dall’attuale veicolo. Se è tua intenzione venderlo, ricordati che un chilometraggio eccessivo potrà portare ad una svalutazione della vettura. Pertanto, cerca di non percorrere più di 50.000 km. Ovviamente, quanto appena detto è valido per chi è abituato ad usare saltuariamente l’auto.
Se ti siedi alla guida quotidianamente, macinando chilometri su chilometri nel corso dell’anno, i fattori fondamentali sono la sicurezza e l’affidabilità del mezzo. Utilizzare la stessa vettura per diversi anni porta inevitabilmente ad usurare non solo il motore, ma anche cambio e sterzo. In caso di mancata sostituzione ti troverai a fare i conti sempre più spesso con il meccanico, dovendo affrontare esborsi inattesi. In particolare, è una volta superata la soglia dei 100.000 km che gli interventi si faranno più frequenti.

Come allungare la vita di un’auto?

Ovviamente, eseguendo periodicamente gli interventi ordinari di manutenzione, la vita dell’auto è destinata ad allungarsi. Nel caso in cui si renda necessario procedere alla sostituzione di qualche “pezzo”, dai la priorità ai ricambi originali. Anche adottare uno stile di guida corretto, oltre ad assicurare a te e a chi è a bordo una maggiore sicurezza, vedrà l’auto trarne giovamento, soprattutto nel minore consumo di freni e pneumatici.

Che sia per un momento di distrazione durante un lungo viaggio, una manovra azzardata o un insieme di altri fattori, a tutti gli automobilisti può capitare di ritrovarsi coinvolti in un tamponamento.

Le prime cose da fare dopo aver avuto un incidente sono mantenere la calma e, se viaggi in compagnia della tua famiglia o di qualcun altro, controllare le condizioni fisiche di tutte le persone presenti in macchina. A quel punto, puoi esaminare il veicolo in sicurezza e, se possibile, metterti d’accordo con l’altro automobilista per la constatazione amichevole.

Ma cosa serve per compilarla, e soprattutto come si fa?

I requisitiTamponamento auto

La constatazione amichevole, detta anche CAI, CID o semplicemente modulo blu, è un documento fornito dalla tua compagnia di assicurazione che rende più semplice e veloce il risarcimento danni.

Grazie al CID, infatti, se il tuo veicolo viene tamponato e tu e l’altro automobilista concordate sulla dinamica dell’incidente, potrai inoltrare la richiesta di risarcimento direttamente alla tua compagnia, che ti rimborserà entro 30 giorni.

Per compilare il modulo, tuttavia, è necessario essere in possesso di alcuni dati, tra cui le targhe dei veicoli, la patente di entrambi gli automobilisti e le generalità dei conducenti. Ricorda che per ricorrere al CID non devono esserci feriti, anche lievi, e non devono essere coinvolti pedoni. Inoltre, se non siete d’accordo sulla dinamica dell’incidente, dovrai allegare al CID le dichiarazioni dei testimoni e indicare se hai richiesto l’intervento di polizia o carabinieri.

Compilare il CID richiederà un po’ di tempo: sii paziente e, per garantire il benessere di entrambe le parti coinvolte, non tralasciare nulla.

Come compilare le parti del modulo

Il CID è diviso in cinque parti:

  • l’intestazione, in cui vanno inseriti luogo, data e ora dell’incidente ed eventuali testimoni;
  • due box dedicati ai veicoli coinvolti, chiamati A e B, in cui vanno indicate le rispettive compagnie di assicurazione e i dati anagrafici del titolare dell’assicurazione e del conducente. In fondo a questa sezione sono rappresentati dei veicoli: segna con una X il punto di contatto tra le due vetture;
  • la colonna centrale, relativa alle circostanze dell’incidente. Ognuno deve compilare le caselle corrispondenti al proprio veicolo;
  • un riquadro in cui disegnare la dinamica dell’incidente. Non preoccuparti, nessuno giudicherà le tua capacità artistiche. Cerca solo di posizionare i veicoli nel modo più vicino possibile alla realtà. Ricorda di contrassegnare le auto con “A” e “B” e di indicare con una freccia la direzione in cui andavano.

E se sono coinvolte tre auto?

Come abbiamo visto, nel CID è possibile indicare solo due veicoli: che succede se si è coinvolti in un tamponamento a catena? Se la tua auto era in testa o in coda al tamponamento, dovrai compilare il CID solo con l’altra macchina direttamente coinvolta. Se la tua vettura si trovava nel mezzo del tamponamento, invece, dovrai compilare due CID.

Se la tua auto ha subito un danno dopo un incidente seppur di lieve entità ti consiglio di farla controllare dal tuo meccanico di fiducia e di far dare un occhio alle gomme. In caso di necessità puoi affidarti ad uno dei nostri centri assistenza.

Fino a qualche decennio fa l’auto era un bene di lusso, tanto che molte famiglie si trovavano costrette a muoversi esclusivamente con i mezzi pubblici o affidandosi a ciclomotori e biciclette.

Oggi chi diventa maggiorenne ha subito a disposizione una vettura. Essere proprietario di un’auto, però, non significa unicamente godere per i propri spostamenti di una comodità un tempo sconosciuta. Ad ogni proprietario di auto sono richieste una verifica periodica del perfetto funzionamento del veicolo e il pieno rispetto delle regole previste nell’ambito della sicurezza stradale.

La manutenzione dell’auto: per viaggi in tutta sicurezza

In primo luogo, se ti reputi un proprietario attento devi assicurare una manutenzione attenta e puntuale. Quest’ultima assume un’importanza ancora maggiore se hai acquistato l’auto da alcuni anni o se hai optato per un modello usato. In particolare dovrai esaminare con cura il livello di olio e acqua, la pressione delle gomme, e le luci anteriori e posteriori.

Una volta terminato il controllo, nel caso in cui siano state riscontrate eventuali problematiche, valuta se sia economicamente più conveniente intervenire per risolverle oppure investire nell’acquisto di una nuova vettura.

Distanza di sicurezza e posizione delle mani sul volante

Passando ad esaminare il comportamento da tenere durante i tuoi viaggi, un elemento spesso sottovalutato è rappresentato dalla distanza di sicurezza. Molte persone hanno l’abitudine di rimanere in scia ad un veicolo per risparmiare, seppur leggermente, sui consumi. Tale pratica può essere utile in assenza di traffico e quando le condizioni atmosferiche sono perfette. In molte occasioni, però, si tratta di una scelta che rischia, in caso di frenata improvvisa del veicolo posto davanti, di dar luogo ad un incidente.

Posizione delle mani al volante

Soprattutto in estate è possibile notare guidatori condurre l’auto con una sola mano, tenendo comodamente appoggiato il gomito sinistro sul finestrino aperto, con il palmo lasciato libero di “fluttuare” nell’aria. In realtà mantenere entrambe le mani sul volante è fondamentale per poter godere della massima sicurezza.

La posizione consigliata è quella detta a “9 e 15”; assumendola si potrà reagire tempestivamente nel caso in cui sulla carreggiata sia presente un ostacolo oppure qualora si verifichi un’improvvisa foratura.

Posizionamento degli specchietti e cambio di corsia

Se ti trovi a salire su una vettura utilizzata in precedenza da un’altra persona, prima di partire ricordati di regolare la posizione di guida e, allo stesso tempo, gli specchietti retrovisori e quelli laterali. In particolare lo specchietto centrale dovrà inquadrare interamente il lunotto posteriore.

Sulle strade circolano sempre più auto. E’ essenziale, pertanto, che i diversi veicoli procedano in modo ordinato, rispettando le altre vetture presenti sulla carreggiata. Questo significa evitare di “zigzagare” tra le corsie utilizzando sempre le frecce, controllando gli specchietti e non compiere movimenti bruschi prima di passare da una corsia all’altra. È il sentirsi eccessivamente sicuri, infatti, a provocare i danni peggiori.

Sei in dolce attesa, oppure è la tua compagna ad avvicinarsi velocemente alla data del parto? Temi che viaggiare in auto possa rappresentare un potenziale pericolo per la salute di mamma e feto? In realtà, guidare o, comunque, viaggiare a bordo di una vettura nel periodo della gravidanza non comporta particolari difficoltà. Ti sarà sufficiente adottare qualche accorgimento in più, ed evitare spostamenti eccessivamente stressanti. Nelle prossime righe ti forniremo qualche consiglio prezioso per viaggiare in tutta sicurezza con il pancione.

Le donne in gravidanza e i viaggi

Il primo aspetto da tenere in considerazione è che il primo trimestre di gravidanza, nella maggior parte dei casi, è caratterizzato dalla presenza di nausea e stanchezza. Entrambi questi fattori potrebbero rendere faticosi alcuni viaggi. All’approssimarsi della data del parto, invece, l’auto appare come un mezzo piuttosto scomodo.
L’ultimo mese cercare di evitare spostamenti non necessari deve essere la priorità. Anche limitare il tempo trascorso in auto ad un massimo di 5 ore è un ottimo accorgimento. Allo stesso tempo, se possibile, non percorrere strade accidentate, non asfaltate e ricche di curve e saliscendi.

La regolazione del sedile e la distanza dal volante

Per quanto riguarda il posizionamento all’interno dell’auto, le donne in stato interessante devono avere l’opportunità di reclinare il sedile. Questo permetterà loro di variare la posizione nel corso degli spostamenti, e di lasciare sufficiente spazio al pancione. Fondamentale, in questo ambito, è regolare la distanza tra sedile e volante, che dovrà essere di almeno 25 cm. In caso di incidenti tale spazio scongiurerà il rischio che il ventre finisca a diretto contatto con il volante.

Non dimenticarti che con il trascorrere dei mesi occorrerà variare la posizione del sedile; l’obiettivo dovrà essere quello di garantire la massima comodità alla futura mamma. Se le dimensioni del pancione portano a fastidiosi mal di schiena, sistemare un cuscino all’altezza dei reni permetterà di ammortizzare con efficacia gli eventuali sobbalzi del terreno.

Viaggiare in estate

In estate il climatizzatore diventa un elemento fondamentale. Temperature troppo elevate, infatti, oltre ad aumentare il livello di stress potrebbero avere come conseguenza pericolosi cali di pressione. Proprio per tale motivo, viaggiare nelle ore più fresche è sicuramente preferibile.

Se una donna incinta si trova all’interno dell’abitacolo come passeggera, meglio optare per la sua sistemazione sul sedile posteriore. Così facendo, diminuirà notevolmente il rischio di riportare danni in caso di sinistro.

Donna incinta guida l'auto con cintura di sicurezza

La cintura di sicurezza: come rendere più confortevole il suo impiego

Per quanto riguarda la cintura di sicurezza, il Codice della Strada stabilisce che, a meno di esplicita indicazione del medico (accompagnata da relativo certificato), le donne in gravidanza non sono esentate da tale obbligo. Per diminuire la pressione è sufficiente inserire un cuscinetto di gommapiuma nella zona in cui la cintura viene a contatto con l’addome. Un’alternativa è rappresentata dai rivestimenti imbottiti per cinture.

La cintura deve essere indossata correttamente, facendola passare sotto il pancione (per quanto concerne la parte orizzontale) e attraverso i due seni (per la parte trasversale). Se lo desideri potrai anche acquistare il “Safe Unborn Child”, un sistema che facilita il corretto posizionamento della cintura stessa.

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La tendenza all’acquisto di pneumatici illegali sta diventando un vero e proprio allarme.

La vendita di prodotti irregolari crea problemi non soltanto fiscali e di smaltimento ma anche di sicurezza.

Questi pneumatici non garantiscono una perfetta funzionalità della vettura e costituiscono una seria minaccia per il benessere del guidatore e dei passeggeri.

Un circuito dannoso

Gomme illegali per auto abbandonate nell'ambienteLe gomme contraffatte che vengono immesse sul mercato europeo provengono principalmente dalla Cina. La vendita avviene senza l’accompagnamento della documentazione fiscale e quindi si tratta di prodotti che, una volta resi inutilizzabili, saranno abbandonati. Il sistema nazionale italiano, infatti, garantisce il perfetto smaltimento di ogni pneumatico venduto nel nostro paese.

I dati diffusi da Ecopneus, l’azienda che si occupa del ritiro e dello smaltimento di pneumatici in disuso, sono allarmanti. Il ritiro di pneumatici non provvisti di certificazioni ha indebolito le risorse dell’azienda. La normativa vigente prevede una perfetta congruità numerica tra gli pneumatici venduti e quelli da ritirare, in base a questi dati viene emesso un contributo destinato allo smaltimento.

A partire dal 2015, il numero di pneumatici non soggetti alla fiscalità è diventato troppo alto per poter essere fronteggiato da Ecopneus e in assenza di un contributo anche economico, l’azienda ha sollevato la spinosa questione.
Per venire a capo di questa situazione si è ricorsi anche ai mezzi legislativi. Attualmente la responsabilità dello smaltimento dei rifiuti non è più esclusiva del gommista ma spetta anche all’automobilista.

 

Come riconoscere una gomma contraffatta

Trovare le differenze tra una gomma originale e una contraffatta non è affatto facile. Le imitazioni cercando di riprodurre fedelmente i modelli originali e possono facilmente ingannare un occhio poco esperto. Tuttavia, ci sono dei segnali che devono farti dubitare sulla provenienza delle gomme:

– i canali di vendita: le officine autorizzate scelgono con cura quali prodotti proporre ai propri clienti;
– le etichette devono rispettare gli standard fissati dall’Unione europea;
– il prezzo troppo conveniente non è credibile quando si tratta di un prodotto di un certo livello.

Il pericolo di gomme illegali

L’uso di gomme illegali non crea soltanto problemi all’ambiente e mette in pericolo l’equilibrio fiscale tra domanda e smaltimento. Un’auto equipaggiata con gomme fasulle non offre una prestazione di guida ottimale: la stabilità del veicolo è severamente compromessa. La scelta delle gomme giuste permette di vivere con serenità e tranquillità ogni viaggio. I lunghi viaggi di lavoro o le gite con la famiglia non possono essere funestati da un pericolo del genere. Quando la tua auto richiede dei nuovi pneumatici rivolgiti ad un professionista qualificato in grado di svolgere la procedura nel pieno rispetto della legge e dell’ambiente.

Scegliere gomme contraffatte non è una fonte di risparmio ma di pericolo e di spesa inutile. Fatti consigliare dagli esperti nei nostri centri assistenza.

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I sensori di pressione TPMS sono stati resi obbligatori in tutta l’Unione Europea per le auto immatricolate dal 2014 in poi. Si tratta di un sistema di controllo che misura la pressione delle gomme, per garantire la massima sicurezza quando si viaggia in auto.

I diversi tipi di sensori di pressione TPMS

Il sistema TPMS (letteralmente: Tyre Pressure Monitoring System) può essere di due diversi tipi. Il modello più efficiente è quello integrato nella ruota e in sostanza è costituito da un misuratore applicato sulla valvola, che rileva continuamente la pressione della gomma. Questo tipo di sensore consente di ottenere in tempo reale le informazioni necessarie riguardo alla pressione della gomma. Il conducente, pertanto, è in grado di tenere costantemente sotto controllo la situazione degli pneumatici e di rimediare con tempestività, ogni qual volta si verifichi un’anomalia nella pressione delle gomme. Un sistema di controllo di questo tipo comporta un piccolo investimento, poiché i sensori TPMS vanno montati su ciascuna delle ruote del veicolo.

Il sistema associato all’ABS o all’ESP

Montaggio dei sensori tpms per la pressione degli pneumatici dell'autoL’altra versione del sistema di monitoraggio della pressione delle gomme si avvale dei sistemi ABS o ESP già integrati nella vettura. In presenza di una perdita di pressione, infatti, il diametro dello pneumatico è minore, e perciò la ruota compie più giri rispetto alle altre. Il sistema ABS è in grado di rilevare quest’ultimo dato e di comunicarlo al computer di bordo. In sostanza, la pressione della gomma non viene rilevata direttamente, ma si deduce dall’elevato numero di giri compiuto dalla ruota. Ovviamente, questo tipo di TPMS è più economico, perché si avvale dell’ABS o dell’ESP già presenti sul veicolo, ma è anche meno preciso, perché non fornisce con continuità il dato relativo alla pressione delle gomme.

I vantaggi assicurati dal TPMS

Come anticipato, i sensori TPMS sono obbligatori solo sulle auto immatricolate dal 2014 in poi. I vantaggi per la sicurezza e il benessere di chi viaggia in auto sono indubbi. Infatti, la corretta pressione delle gomme consente una migliore tenuta di strada, sia in rettilineo che in curva, e inoltre garantisce una uniforme usura dello pneumatico. Ciò si traduce in una sua maggiore durata, che consente di rinviare le spese relative al cambio gomme. In più, il corretto gonfiaggio delle gomme assicura sempre una migliore gestione dei consumi, garantendo quindi risparmio e sicurezza a tutta la famiglia!

Se vuoi avere un’auto sempre sicura per tutta la tua famiglia esegui con regolarità controlli e manutenzioni. Gli esperti dei nostri centri assistenza possono aiutarti.

Quando si è in viaggio con la propria auto, la salute delle proprie gomme è fondamentale per la sicurezza di chi occupa l’abitacolo. Se ti trovi alla guida e avverti dei fenomeni fastidiosi, come vibrazioni o leggeri sbandamenti, probabilmente hai bisogno di fare un salto dal tuo gommista di fiducia.

Le cause del malfunzionamento possono essere varie: ad esempio, potrebbe trattarsi di normale usura dei pneumatici. Ti ricordiamo che l’intero treno di gomme va cambiato all’incirca ogni 50.000 chilometri di percorrenza, mentre dopo 10-15.000 km è opportuno procedere alla loro inversione.Ma anche altre operazioni potrebbero rendersi necessarie: stiamo parlando di convergenza e bilanciatura. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

 

Convergenza e bilanciatura degli pneumatici, ecco quando servono

 

L’equilibratura delle gomme, o bilanciatura, serve a garantire che queste mantengano una corretta rotazione durante il percorso, senza che difetti nella loro circonferenza pregiudichino la stabilità del veicolo.

Convergenza e bilanciaturaPuò accadere, infatti, che le gomme si deformino leggermente, provocando dei fastidiosi sbalzi durante la marcia della vettura, o una costante vibrazione, che viene chiaramente avvertita dal conducente.

Per correggere tale difetto, occorre l’intervento di un gommista che, attraverso l’utilizzo di un apposito macchinario, riesce a individuare i difetti nella circonferenza delle ruote. In questi punti critici vengono applicati dei piccoli pesi autoadesivi, che riescono a riequilibrare le gomme, facendo in modo che la loro rotazione sull’asfalto torni regolare.

In tal modo viene ripristinata la sicurezza del veicolo, il comfort alla guida e inoltre vengono scongiurati inutili sprechi di carburante. L’intervento del gommista viene svolto nel giro di circa un quarto d’ora, ed ha un costo, in genere, che si aggira intorno ai 10-15 euro.

 

L’intervento di convergenza sulle ruote

 

La convergenza, invece, è un’operazione che non riguarda soltanto le gomme, ma più propriamente il sistema di sterzo dell’auto.

Un problema di convergenza è facilmente identificabile, quando l’auto tende a deviare verso destra o verso sinistra, se si percorre una strada diritta, senza toccare il volante. Altri segnali inequivocabili sono lo sbandamento del veicolo in curva e l’usura disomogenea delle singole gomme.

Si tratta di un’operazione leggermente più complessa della precedente, perché consiste nel restituire alle ruote la corretta angolatura e inclinazione. Il gommista effettua la convergenza su un apposito banco prova, intervenendo sulle testine dello sterzo.

La convergenza richiede un intervento più approfondito, e viene di solito praticata ad un costo di circa 30-40 euro.

Quando avvertite qualsiasi tipo di malfunzionamento, che potrebbe essere ricondotto ai vostri pneumatici, non esitate a rivolgervi ad un gommista esperto che puoi trovare nei nostri centri assistenza, anche solo per un controllo e un consiglio sull’eventuale intervento da effettuare. Ricordate: la sicurezza prima di tutto, sempre. Per aiutarti ad avere un’auto sempre sicura per tutta la tua famiglia, ho creato una breve guida che puoi scaricare gratuitamente da qui. Buon viaggio!

Le vacanze, finalmente!

Sembrava non dovessero arrivare mai, ma le vacanze sono ormai alle porte. Finalmente è giunta l’ora di preparare le valige, controllare i documenti e mettere a punto l’auto. La check list è lunga: ogni voce deve essere smarcata in tempo utile e nella maniera più intelligente possibile. Per il viaggio delle vacanze, io e il mio team ti diamo una mano a stilare quella che riguarda l’auto. Senza nessuna presunzione, è la più importante, visto che concerne la sicurezza di chi si mette alla guida e di tutta la famiglia. Viaggiare sereni è la condizione primaria affinché la vacanza sia piacevole e tranquilla. Gli accorgimenti per renderla tale sono pochi ma tutti imprescindibili.Check auto prima di andare in vacanza con la famiglia

Le gomme…

  • Pressione. È il controllo più importante e anche il più semplice, basta seguire le indicazioni della casa costruttrice. Solitamente, la pressione corretta si trova sul libretto di uso e manutenzione o sul profilo della portiera. Attieniti con scrupolo alle indicazioni perché una pressione troppo alta o bassa incide sullo spazio di frenata, sulla tenuta di strada e sui consumi del veicolo.
  • Battistrada. La legge parla chiaro: lo spessore del battistrada non può essere inferiore a 1,6mm. Come i produttori, anche noi consigliamo di provvedere alla sostituzione quando si arriva ai 3mm. La ragione è molto semplice: l’usura del battistrada compromette l’aderenza, non solo in caso di pioggia.
  • Integrità. Un piccolo taglio o un leggero rigonfiamento, lesioni che possono essere causate anche da un marciapiede, sono un potenziale rischio. Ricordati di controllare lo stato di usura delle gomme.
  • Pneumatici stagionali. Nella malaugurata ipotesi che siano ancora montati quelli invernali, provvedi quanto prima a sostituirli con quelli estivi o quelli quattro stagioni. Secondo i dati raccolti dalla Polizia Stradale durante le sue campagne di sicurezza dei viaggi per le vacanze, nel 2014, il 12,5% delle auto controllate non era in regola con i pneumatici stagionali. C’è poco da scherzarci su.
  • Ruota di scorta. Ruota di scorta e ruotino devono essere in perfette condizioni, così come il cric e il kit di riparazione di emergenza.

L’auto…

Controllo auto prima delle vacanze

  • Documenti. Rinnovo patente, assicurazione, revisione: tutte scadenze da tenere sotto controllo per evitare sanzioni.
  • Filtri e liquidi. Olio, aria e carburante e relativi filtri devono essere in perfetta efficienza.
  • Aria condizionata. Per fare un buon viaggio per andare in vacanza, l’impianto di condizionamento deve essere come nuovo. Una revisione prima della partenza è molto consigliata.

E tutto il resto

Se l’auto è a posto, devi esserlo anche tu. Mettiti in viaggio dopo un giusto riposo, mangia leggero e fai soste frequenti. Calcola bene i tempi della partenza per evitare le ore di punta e i picchi di caldo. Sii prudente rispettando le velocità, le distanze di sicurezza e, soprattutto, dimenticati del telefonino!

Per aiutarti ad avere un’auto sempre sicura, non solo per prepararti a viaggiare per le tue vacanze, puoi contare sugli esperti dei nostri centri assistenza.

Chi ha un minimo di esperienza nella guida è perfettamente a conoscenza dell’importanza degli pneumatici nell’ambito della sicurezza. In particolar modo, le persone che affrontano normalmente lunghi viaggi con la famiglia devono poter contare su una pronta risposta delle gomme in frenata indipendentemente dalle condizioni del manto stradale o atmosferiche. Il rischio è di trovarsi a fronteggiare il fenomeno aquaplaning, o di incorrere in pericolose forature. L’usura delle gomme, inoltre, porta ad un aumento dei consumi. Sapere quando è giunto il momento di cambiare gli pneumatici eviterà anche di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.

Valutare il consumo delle gomme osservando l’indicatore di usura

Esistono diversi metodi per controllare l’usura delle gomme. Qualunque sia la tua scelta, prima di tutto ricordati di parcheggiare l’auto in piano, di inserire il freno a mano e di girare leggermente lo sterzo; quest’ultima operazione, in particolare, ti offrirà una visuale ottimale del battistrada.

Un elemento efficace nel valutare l’usura è rappresentato dall’indicatore di usura, un tassello la cui altezza raggiunge gli 1,6 mm, posto in una delle scanalature dello pneumatico. Lo troverai in corrispondenza della sigla TWI (“Tread Wear Indicator”) che appare sul fianco dello pneumatico. In alcuni casi, come alternativa a tale sigla viene utilizzato un logo della marca di dimensioni contenute.

Nel caso in cui l’usura del battistrada porti quest’ultimo ad essere radente all’indicatore, dovrai procedere all’acquisto di un nuovo set di gomme. Infatti, a norma di legge lo spessore residuo deve raggiungere un minimo di 1,6 millimetri. Al di sotto è prevista una sanzione pecuniaria, che comporta anche la decurtazione di 2 punti dalla patente e il fermo del veicolo.

La tecnica dell’euro

Se lo desideri, con pochi euro potrai entrare in possesso di un profondimetro (o calibro di profondità). Lo troverai nei negozi che si occupano della vendita di accessori per auto. Non manca un metodo casalingo che, seppur indubbiamente meno preciso, permette di valutare l’usura delle gomme. In questo caso dovrai limitarti ad inserire una moneta da 1 euro nella scanalatura centrale. Se le stelle presenti sul bordo della moneta saranno visibili, questo significherà che la tua gomma è eccessivamente consumata. Tieni presente che per misurare quelle invernali, dovrai sostituire la moneta da 1 euro con un’altra da 2 euro.

Come procedere alla sostituzione del treno gomme

Ricordati che è preferibile procedere alla sostituzione del treno gomme già quando lo spessore residuo si attesta sui 3-4 mm. Questo ti consentirà di tutelare al meglio te stesso e la tua famiglia. Considera che 3 incidenti su 4 sono legati alla presenza di pneumatici usurati. Io e il mio team siamo pronti ad aiutarti suggerendoti uno dei gommisti appartenenti alla nostra rete.

Per aiutarti ad avere un’auto sempre sicura, 365 giorni all’anno, ho creato una breve guida che puoi scaricare gratuitamente da qui.