Un gommista illustra l'etichetta energetica dello pneumatico alla cliente

Risale al 13 novembre 2019 l’accordo politico tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio europeo che porterà, il 1 maggio 2021, all’entrata in vigore di una nuova etichettatura degli pneumatici. Accanto al pittogramma dedicato alla rumorosità comparirà quello relativo alla neve e al ghiaccio. L’etichetta aiuterà i consumatori a valutare con maggiore consapevolezza le gomme presenti sul mercato, portandoli a scegliere la più sicura ed efficiente. Allo stesso tempo, si potranno conseguire importanti risultati in termini di risparmio energetico. Prosegui nella lettura se desideri ottenere informazioni esaustive su questo tema.

Le origini della nuova etichetta energetica degli pneumatici

Tutto ha avuto origine da un parere della Commissione Europea rilasciato nel maggio 2018, che suggeriva l’adozione di un nuovo regolamento in tema di etichettatura dei pneumatici. L’obiettivo? Avvicinarsi ancora di più al concetto di mobilità sostenibile attraverso una maggiore efficienza degli pneumatici invernali. Il testo, ancora in attesa dell’approvazione formale di Parlamento europeo e Consiglio, verrà in seguito pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea.

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Cosa viene riportato sull’etichetta energetica? La dicitura “consumi”

Al pari di quanto avvenuto per l’etichettatura relativa alle classi di efficienza energetica degli elettrodomestici, la nuova etichetta si basa su una scala di valori. Oggetto di distinzione tra gli pneumatici sono consumi, aderenza sul bagnato e rumore esterno da regolamento.

La dicitura “consumi” fa riferimento alla resistenza al rotolamento delle gomme, ossia alla forza che agisce in direzione contraria a quella di moto. Tale resistenza, in pratica, porta lo pneumatico a deformarsi a causa di due fattori: il peso del veicolo e le sollecitazioni legate al tipo di guida. Qual è la conseguenza? L’aumento del consumo di carburante dovuto allo spreco di energia. Pertanto, una minore resistenza al rotolamento si traduce in un contenimento dei consumi.

Sono 7 le classi di merito impiegate per misurare la resistenza al rotolamento , contrassegnate dalle prime lettere dell’alfabeto. Se la più efficiente è la classe “A”, la G risulta la peggiore; la differenza può anche raggiungere il 7,5%.

Etichetta energetica pneumatici

L’aderenza sul bagnato

Per quanto riguarda l’aderenza su bagnato, quest’ultima esprime l’aderenza degli pneumatici su superfici non asciutte, ossia la loro capacità di frenare il veicolo. Anche in questo caso sono 7 le classi di merito adottate, sempre contrassegnate da lettere dell’alfabeto (in ordine di efficienza dalla A alla G). Tra classe A e classe G la variazione in termini di spazio di frenata può toccare il 30%.

Un esempio? Trovandoti a viaggiare ad una velocità di crociera di 80 km/h, un set di gomme di classe A ti permetterà di beneficiare di una riduzione dello spazio necessario alla frenata pari a 18 metri.

Il rumore esterno da rotolamento

Esaminiamo, infine, il rumore esterno da rotolamento, ossia il rumore proveniente dalle gomme, espresso in decibel, percepito da chi non si trova a bordo del veicolo. Sono previste 3 classi, ognuna contraddistinta da un certo numero di barre nere (da 1 a 3). Tre barre indicano il livello di rumorosità peggiore, superiore a quello che sarà il futuro valore limite in territorio europeo.

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