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Audra Bertolone2020-03-31 11:56:342020-03-31 11:56:34Coronavirus e circolazione in auto
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Sei abituato ad utilizzare l’auto quotidianamente per raggiungere il luogo di lavoro? Percorrendo chilometri su chilometri molte componenti della tua vettura sono costrette a fare i conti l’usura. Tuttavia, in molti casi si tende a dare poca importanza all’unico elemento a diretto contatto con l’asfalto; lo pneumatico. Per tale motivo, mantenere in piena efficienza le gomme è essenziale se desideri viaggiare in tutta sicurezza. Oltretutto, tieni presente che montare pneumatici non conformi a quanto previsto dalla normativa è vietato. Nelle prossime righe troverai 5 semplici consigli nostress per la manutenzione delle gomme.
La rotazione degli pneumatici
Per rotazione si intende il trasferimento, da un’asse all’altro, delle gomme. Qual è l’obiettivo di tale intervento? Garantire al treno di pneumatici un consumo uniforme. Infatti, le gomme anteriori e quelle posteriori non sono soggette allo stesso livello di usura. L’avantreno si trova a sopportare un maggiore peso e, per questo, le gomme tendono a consumarsi più velocemente.
Non esiste un solo modo per effettuare la rotazione; potrai scegliere tra: rotazione incrociata, sugli assi, in senso orario e sulle ruote motrici. Ti suggeriamo di ricorrervi ogni 10.000 km o, comunque, non oltrepassando i 15.000 km. Se l’operazione ha per oggetto un veicolo frequentemente sottoposto a sovraccarichi meglio procedere al raggiungimento degli 8.000 km.
La pressione degli pneumatici
Avere degli pneumatici alla giusta pressione significa ridurre le possibilità di perdere il controllo, soprattutto ad alte velocità. Non dimenticare che gomme a bassa pressione portano il veicolo a consumare una maggiore quantità di carburante. Controlla la pressione a cadenza mensile, aumentando la frequenza se il numero di chilometri percorsi dalla vettura è molto elevato. Inoltre, effettua una verifica prima di metterti in marcia per un lungo viaggio.
Come essere certi che la pressione sia effettivamente corretta? Non dovrai fare altro che controllare quanto riportato sul manuale d’uso della vettura, sull’etichetta della portiera o, ancora, nella parte interna dello sportello del carburante. Perché la misurazione sia effettivamente “valida” l’operazione dovrebbe essere condotta su pneumatici freddi, evitando di farlo appena concluso un viaggio.

L’equilibratura
Cosa significa equilibratura delle gomme? Tale termine fa riferimento ad un processo volto ad equilibrare ruote e assali, proteggendo gli pneumatici dal rischio di usura precoce e riducendo eventuali vibrazioni. Se eseguita correttamente, l’equilibratura estende la sua utilità a sospensioni, sistema di sterzo e cuscinetti.
L’intervento viene normalmente effettuato nel momento in cui si procede alla sostituzione degli pneumatici. Qualora tu sia in possesso di una vettura sportiva, sarebbe meglio ricorrervi ogni 5.000 chilometri.
La convergenza
Ti sei accorto di aver urtato un marciapiede con le gomme, oppure la tua auto si è trovata a percorrere una strada piena di buche, alcune delle quali piuttosto profonde? In questi casi, la geometria delle sospensioni potrebbe essersi modificata (è sufficiente uno spostamento di qualche millimetro), a svantaggio della tenuta di strada.
Verificalo guidando per qualche centinaio di metri su un rettilineo pianeggiante (scegli una strada poco trafficata), lasciando per pochi istanti il volante. Qualora la vettura tendesse a spostarsi su un lato, grazie alla convergenza ritroverai il giusto allineamento.
La profondità del battistrada
Si tratta di un fattore fondamentale, e te ne renderai conto guidando su asfalto bagnato. La giusta profondità del battistrada garantisce la rimozione dell’acqua presente tra gli pneumatici e l’asfalto, scongiurando il pericolo aquaplaning. Le normative vigenti impongono una profondità minima tra gli 1,5 e gli 1,6 mm.
Ricorda di controllare con costanza la salute delle gomme della tua auto, specie se viaggi spesso. Rivolgiti ad un gommista di tua fiducia e chiedi consiglio e supporto per poter stare tranquillo, evitare spese extra e viaggiare sempre in sicurezza.
Anche se sei abituato a viaggiare in sicurezza con la tua famiglia, una piccola svista può capitare a tutti. A causa di una distrazione, per aver calcolato male le distanze o nel tentativo di evitare un ostacolo, può succedere di urtare le ruote contro un marciapiede, magari mentre sei in marcia a velocità sostenuta. Un guidatore responsabile, a questo punto, accosterebbe la sua auto per constatare i danni ma, nella maggior parte dei casi, non noterebbe che dei graffi sul cerchione. Ma è davvero del tutto sicuro riprendere il viaggio senza fare ulteriori controlli? Quali possono essere le conseguenze di uno scontro con un marciapiede, un dosso o una buca particolarmente profonda?
Cosa può essere danneggiato dall’urto delle ruote contro un marciapiede?
Un elemento molto importante delle nostre auto ma troppo spesso dimenticato ha il compito fondamentale di mantenere la convergenza delle ruote. Si tratta dei braccetti delle sospensioni, una connessione mobile tra la ruota e la carrozzeria della vettura. Sono una delle componenti più sollecitate del veicolo, poiché permettono alla ruota di compiere un movimento verticale quando l’ammortizzatore molleggia verso l’alto o verso il basso. In breve, i braccetti consentono agli ammortizzatori e allo sterzo di lavorare. In seguito ad un urto contro il marciapiede o prendendo una grossa buca, possono però rompersi o piegarsi. Con anche un solo braccetto danneggiato, la marcia sarebbe impossibile o estremamente pericolosa, perché la ruota interessata tenderebbe
inevitabilmente a spostarsi verso l’esterno o verso l’interno dell’auto, compromettendo il tuo benessere alla guida.
Come capire se i braccetti sono rotti o piegati?
Dopo aver urtato il marciapiede, se incappi in una buca mentre sei a velocità moderata o percorri una rotonda, potresti sentire dei “tac” improvvisi e ripetuti provenire dalle ruote. Se le sospensioni sono state sostituite di recente, con tutta probabilità il suono proviene dai tuoi braccetti, indicando che qualcosa non va. Viaggiare con i braccetti rotti o danneggiati, infatti, qualora non sia del tutto impossibile, è comunque pericoloso non solo in termini di sicurezza sulla strada, ma potrebbe anche provocare ulteriori danni alla tua auto. È quindi necessario rivolgersi ad un meccanico nel più breve tempo possibile, soprattutto se inizi a notare questi segnali dopo un urto improvviso contro un marciapiede o un dosso preso in velocità.
Cosa fare se i braccetti sono danneggiati?
I braccetti sono una componente piuttosto delicata e, anche se non sono conosciuti ai meno esperti di motori, andrebbero sostituiti ogni tanto, specie se sono stati molto sollecitati da un urto improvviso. Rivolgiti quindi alla tua officina di fiducia per un controllo completo, prima che altre parti dell’auto possano essere danneggiate da dei braccetti rovinati. Fortunatamente, la sostituzione dei braccetti può essere effettuata facilmente svitando pochi dadi, anche se la vettura deve essere necessariamente sollevata su un ponte.
Nonostante il settore automobilistico, negli ultimi tempi, appaia come una realtà in costante crescita, relegando ai ricordi il precedente periodo di crisi, acquistare e mantenere una vettura rappresenta ancora oggi, per molte persone, un fardello non indifferente. In particolare, è chi utilizza un veicolo quotidianamente ad essere costretto a fare i conti con i continui rincari nei prezzi dei carburanti.
Sei in procinto di acquistare un’auto nuova? In tal caso, tra i fattori da valutare con attenzione rientra il tipo di alimentazione dell’auto. Prosegui nella lettura se vuoi avere un’idea più chiara in merito alle alternative attualmente disponibili sul mercato: benzina, diesel, GPL e metano. Di ognuna esamineremo vantaggi e svantaggi.
Auto a benzina: punti di forza e limiti
Chiariamolo fin da subito; il principale svantaggio delle auto a benzina è proprio il costo del carburante, decisamente più elevato di quello del diesel e, allo stesso tempo, meno performante dal punto di vista energetico. Tuttavia, se sei abituato a guidare in ambito urbano e per percorrere brevi tragitti, una vettura a benzina costituisce un’opzione non disprezzabile. Tieni conto che i veicoli a benzina sono proposti a prezzi interessanti. Oltretutto, nel tempo sono soggetti a ridotte spese di manutenzione. Esistono anche una serie di accorgimenti che ti permetteranno di risparmiare carburante. Come fare? Evitando carichi eccessivi, spegnendo il motore in attesa che il semaforo diventi verde e rinunciando ad una guida aggressiva.
Diesel: un’alternativa amata dagli italiani
Gli italiani sono particolarmente affezionati al diesel. Infatti, a fronte di un mercato mondiale che appare in progressivo calo, nel nostro Paese quasi una persona su due continua a preferire tale tipologia di alimentazione. Ad ogni modo, il futuro sembra non sorridere al diesel tanto che già oggi, per molte city car, tale opzione non è neppure prevista. Tuttavia, se percorri un numero importante di chilometri nell’arco dell’anno, il gasolio può ancora rappresentare un’opzione vantaggiosa. Il diesel, infatti, ha prezzi più bassi della benzina e si rivela più performante, regalandoti una guida decisamente più dinamica e briosa.
Non dimenticare, però, che dovrai affrontare una spesa maggiore per l’acquisto di una vettura diesel, determinato dal costo più elevato dei motori. Perché l’esborso sia giustificato, la tua quota di chilometri annuali non dovrebbe scendere al di sotto dei 20.000 chilometri. Le auto diesel possono comportare maggiori spese di manutenzione. In particolare, è il filtro antiparticolato a dover essere sostituito regolarmente.
GPL e metano: alternative sostenibili che faticano ad imporsi
Se fino a qualche anno fa, le due tipologie di alimentazione presentate finora erano le uniche esistenti, oggi chi deve acquistare una nuova vettura ha altre due opzioni a disposizione: GPL e metano. Attualmente, tra queste alimentazioni a gas, è il GPL a riscuotere un successo maggiore. Si tratta di un derivato del petrolio perfetto per chi desidera risparmiare benzina assicurandosi buone prestazioni, con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il GPL, infatti, fa parte delle fonti energetiche più pulite, ed è questo a permettere alle vetture di circolare anche in presenza dei famigerati blocchi del traffico. Esistono, tuttavia, dei lati negativi, il principale dei quali è rappresentato da una rete di distribuzione non ancora capillare. Fai attenzione anche alla manutenzione; in questo ambito ricordati di procedere ogni 10 anni alla sostituzione delle bombole.
Rimane da prendere in esame il metano, altra alternativa ecologica che ti consentirà di risparmiare sull’acquisto del carburante e, al contempo, di non inquinare. Messo a confronto con il GPL, l’acquisto del metano risulta ancora più conveniente, in quanto il costo non è legato all’oscillazione dei prezzi del petrolio). Tra i limiti del metano, invece, devono essere segnalati l’autonomia limitata, e il fatto di non adattarsi alla guida sportiva. Rimane un’opzione valida per chi decide di acquistare una city car. La sostituzione delle bombole avviene in media ogni 5 anni.
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