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Audra Bertolone2020-03-31 11:56:342020-03-31 11:56:34Coronavirus e circolazione in auto
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La pressione delle gomme: cosa devo sapere?
Anche le persone in possesso della patente da diversi anni, ed abituate a guidare tutti i giorni per recarsi sul luogo di lavoro, possono non essere a conoscenza della differenza esistente tra trazione integrale, anteriore e posteriore.
Il tipo di trazione, in realtà, può avere ripercussioni sullo stile di guida soprattutto in determinate situazioni. Deve essere considerato anche che la presenza di una trazione in luogo di un’altra è legata, in molti casi, alle dimensioni della vettura. Nelle prossime righe potrai leggere alcune utili informazioni in merito al ruolo e all’importanza delle ruote motrici, ossia le ruote alle quali viene trasmesso il moto del motore. Una maggiore chiarezza su questo tema ti permetterà, tra l’altro, di non prendere decisioni errate al momento di montare un set di catene da neve.
La trazione posteriori: caratteristiche e vantaggi
Iniziamo innanzitutto a chiarire quanto anticipato nelle precedenti righe, ossia l’assunto che a dimensioni diverse dell’auto possono corrispondere scelte differenti a livello di ruote motrici.
Auto più grandi fanno ricorso, nella maggior parte dei casi, alla trazione posteriore. Quest’ultima assicura un’accelerazione più rapida, e una frenata efficace, entrambi garanzia di una guida confortevole.
Il vantaggio della trazione posteriore è rappresentato dal fatto che, in accelerazione, grazie ad una pressione più elevata sui pneumatici determinata dal carico sull’asse posteriore, l’aderenza tenderà ad aumentare. In questo caso, però, dovrai fare attenzione a non accelerare troppo rapidamente in uscita di curva; il rischio, infatti, è di trovarsi ad affrontare un evidente sovrasterzo e, di

conseguenza, possibili testacoda.
I segreti della trazione anteriore
La trazione anteriore, invece, è presente soprattutto in vetture di dimensioni più contenute, che non richiedono grande abilità nella guida. Il vantaggio principale è la possibilità di godere di una migliore trazione su terreno fangoso o su asfalto innevato.
La potenza del motore, scaricata sull’asse anteriore, ha come conseguenza una dinamica di guida “ritardata”; questo sia in entrata che in uscita di curva. Pertanto, al fine di mantenere perfettamente il controllo, dovrai evitare possibili fenomeni di sottosterzo in uscita; per farlo ti sarà sufficiente accelerare mantenendo le ruote il più dritto possibile, effettuando tale operazione con gradualità.
In situazioni d’emergenza, invece, la trazione anteriore ti permetterà di ritrovare il controllo della vettura con maggiore facilità rispetto alla trazione posteriore.
La trazione integrale
Prendendo in esame la trazione integrale, a caratterizzarla è la forza del motore scaricata su entrambi gli assi. Questo rende la guida più pulita e, di conseguenza, sicura sia in frenata che in accelerazione. Potrai notare i benefici, in modo particolare, percorrendo fondi piuttosto sconnessi o che, comunque, offrono una scarsa aderenza. Anche trovandoti a percorrere una strada non asfaltata in forte pendenza i risultati ottenuti in termini di aderenza ti sorprenderanno.
Montaggio catene da neve e ruote motrici
Nell’introduzione abbiamo fatto un breve cenno al montaggio delle catene da neve. Entrando nello specifico, occorre indicare come questo dispositivo antineve (ma il discorso è valido anche per i trak e le calze), debba necessariamente essere montato sulle ruote motrici. Procedere al montaggio sugli altri pneumatici, infatti, renderebbe il dispositivo completamente inutile.
Se hai dubbi o domande su questo argomento ti consiglio di rivolgerti sempre al tuo gommista di fiducia per poter viaggiare tranquillo e in tutta sicurezza.
La rumorosità degli pneumatici: dallo stridio al fischio
Gli pneumatici rappresentano uno degli elementi più importanti dell’auto, e gli unici a diretto contatto con il fondo stradale. Per tale motivo, verificare lo stato delle gomme è fondamentale se si desidera guidare in tutta sicurezza. Degli pneumatici in buono stato determinano non solo l’elevata stabilità della vettura, ma anche il livello di maneggevolezza della stessa e il comfort a bordo. Tuttavia, anche se sei solito prestare la massima attenzione ai controlli periodici, potresti aver già avuto a che fare con i rumori generati dal rotolamento degli pneumatici. Se in molti casi questo fenomeno è legato ad un’aderenza non ottimale, in realtà esistono anche altri fattori. Scopriamo insieme perché le gomme fischiano.
I fattori che portano le gomme a fischiare in determinati frangenti
Il rumore proveniente dagli pneumatici può essere semplicemente una conseguenza dell’attrito che le stesse gomme generano nel percorrere la superficie stradale. Generalmente, si tende a differenziare tale rumore in: rumore dello stridio e del fischio.
Concentrandoci sul fischio, quest’ultimo ha luogo quando il livello dell’aderenza si viene a trovare vicino al suo limite massimo per la presenza di pneumatici usurati. Potrai udirlo sia nel momento in cui sottoponi le gomme ad una forte accelerazione, oppure affrontando ad alta velocità una curva secca. Non è raro che il fischio si verifichi anche ricorrendo ad una frenata d’emergenza.

Tieni presente che le stesse caratteristiche intrinseche degli pneumatici (sia a livello di battistrada, tasselli e mescola) possono dar luogo al fischio, così come una convergenza non ottimale delle ruote, delle sospensioni danneggiate e cattive condizioni del manto stradale.
Se l’usura è una delle principali cause della rumorosità, è opportuno indicare come anche un treno di gomme appena installato può non essere esente da fischi. In tal caso è un assestamento non corretto delle tele a provocarli. Normalmente, ti sarà sufficiente percorrere qualche chilometro perché tutto torni alla normalità.
Pneumatici a bassa rumorosità e importanza dei materiali
Come abbiamo già anticipato, il rumore può essere causato dalle vibrazioni derivanti dal contatto tra battistrada e fondo stradale. Più la superficie dello pneumatico è scanalata, maggiore sarà il rumore. L’attrito della gomma con l’aria può portare il rumore ad accentuarsi, al pari di una pressione non adeguata.
In commercio esistono diversi pneumatici a bassa rumorosità; acquistando uno di tali modelli ti consentirà di ovviare, almeno parzialmente, al problema. Queste gomme, se di ottima qualità, rispetto agli pneumatici comuni sono in grado di ridurre il rumore di 2/3.
Ricordati che anche i materiali utilizzati nella produzione delle gomme possono influire sul livello di rumorosità. Se devi acquistare un nuovo set cerca di rivolgere la tua attenzione su modelli in gomma morbida. Da evitare, da questo punto di vista, sono gli pneumatici larghi e quelli dotati di carcassa rinforzata.
Se hai bisogno di consigli e suggerimenti per i tuoi pneumatici puoi contattare uno dei nostri centri assistenza e valutare insieme ad un esperto quali sono le gomme più adatte alla tua auto.
Se sei in possesso della patente da più di 3 anni, il contrassegno elettronico dell’assicurazione, introdotto nell’ottobre 2015, ha rappresentato per te una grande novità. Che cosa è cambiato da quel momento? Da un lato, la Motorizzazione ha creato un’immensa banca dati online, aggiornata in tempo reale, al fine di limitare un’abitudine tipicamente italiana: la presenza di diverse Rc auto false o non rinnovate. I conducenti dei veicoli, dal canto loro, hanno usufruito di risvolti positivi. Nelle prossime righe indicheremo i principali cambiamenti derivanti dalla riforma.
Tagliando dell’assicurazione: cosa è cambiato in seguito alla sua dematerializzazione
La novità più importante è sicuramente il fatto che, a far data dal 18 ottobre 2015, non sussiste più l’obbligo di esporre il contrassegno di assicurazione sul parabrezza (apposto in modo da essere visibile dall’esterno del veicolo). Quest’ultimo, oltre al numero di targa, conteneva una serie di informazioni molto importanti, data di scadenza dell’assicurazione in primis.
Era proprio il tagliando a testimoniare, in caso di verifica da parte delle Autorità preposte al controllo stradale, l’avvenuta emissione della polizza RC e, al contempo, il pagamento del premio.
Tuttavia, anche in mancanza del tagliando cartaceo, dovrai continuare ad avere a bordo il certificato di assicurazione. Quest’ultimo, infatti, può essere richiesto dagli agenti durante un normale controllo.
Una novità già diffusa in gran parte d’Europa
Con il contrassegno elettronico il nostro Paese si è uniformato ad una procedura adottata in altri Stati già da diversi anni. In particolare è la Germania il punto di riferimento in questo ambito. È sufficiente sottolineare come proprio in tale Paese dal contrassegno sia possibile risalire alle condizioni delle gomme.
Ovviamente, non esistendo il tagliando cartaceo, non sono più applicabili le sanzioni previste precedentemente in caso di sua assenza. L’importo di tali multe, di 21 euro, non era l’unica conseguenza negativa. Infatti, al conducente del veicolo era richiesta la presentazione dello stesso tagliando presso Carabinieri o Polizia, onde constatare la regolarità della polizza stipulata.
Certificato di assicurazione e modalità di controllo attraverso la Banca Dati
Il processo di “dematerializzazione” del contrassegno dell’assicurazione ha fatto seguito a quanto previsto da un decreto del 2012. Le compagnie assicurative, a partire dall’ottobre 2015, sono tenute unicamente a rilasciare all’assicurato la copia del contratto di polizza, con l’attestazione del pagamento del relativo premio.
Per quanto riguarda la banca dati, quest’ultima è disponibile 24 ore su 24, e dei relativi aggiornamenti online si occupano direttamente le compagnie assicurative. Sono le compagnie stesse a fornire le informazioni necessarie. Questo avviene non solo al momento della stipula di nuovi contratti, ma anche in occasione del pagamento delle polizze e al verificarsi di incidenti.
La verifica online è estremamente veloce, e ha come protagonista il sito del Portale dell’automobilista. Giunto sul sito, e selezionata un’app specifica (che gode di un acceso riservato), si materializzeranno i dati relativi alle coperture assicurative associate ad un determinato numero di targa.
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