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Audra Bertolone2020-03-31 11:56:342020-03-31 11:56:34Coronavirus e circolazione in auto
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Il verificarsi di un guasto al veicolo o di un sinistro stradale costituisce un pericolo per la circolazione, che mette in pericolo la sicurezza delle persone coinvolte nell’incidente e quella di chi sopraggiunge con la propria auto.
Alcune regole di prudenza permettono di minimizzare i rischi e di proteggere se stessi e gli altri occupanti del veicolo, nonché tutti gli altri utenti della strada che si dirigono verso il luogo in cui si è fermato il veicolo o si è verificato il sinistro.
Auto ferma in autostrada: come comportarsi
In caso di auto ferma in autostrada, la prima cosa da fare è azionare le luci di emergenza. Questo semplice gesto permetterà di rendere il veicolo più visibile alle vettura che si avvicinano, specialmente in condizioni di cattivo tempo, scarsa visibilità o in orario serale.
Allo stesso tempo, è opportuno, se possibile, parcheggiare il veicolo sulla corsia di emergenza o su una piazzola di sosta, per evitare di creare intralcio alla circolazione.
Il passo sucessivo è rappresentato dalla corretta collocazione del triangolo di emergenza. Per far ciò è necessario scendere dal proprio veicolo, e quindi è indispensabile indossare il giubbotto retroriflettente, per salvaguardare la propria incolumità ed evitare di essere investiti. A tal fine, è opportuno tenere sempre a bordo uno o due giubbini, anche per eventuali passeggeri.
Una volta indossato il giubbino, occorre posizionare il triangolo di emergenza a una distanza di 50 metri dal proprio veicolo e in un punto in cui risulti visibile a una distanza di almeno 100 metri, per consentire alle vetture che stanno arrivando di rallentare e compiere le manovre più opportune.
Qualsiasi altro tipo di segnalazione che consenta a chi arriva di comprendere che c’è una situazione di emergenza può aiutare a scongiurare ulteriori rischi per veicoli e persone.
Mettersi al riparo e chiamare i soccorsi
La cosa più importante in caso di guasto o sinistro in autostrada è mettere al sicuro se stessi e gli altri occupanti dei veicoli coinvolti. Perciò la soluzione migliore è spesso quella di uscire dall’abitacolo e cercare riparo oltre il guardrail o in un fondo vicino. Allo stesso modo, in presenza di feriti non gravi, bisogna provare ad aiutarli a mettersi al riparo e prestare loro il primo soccorso.
A questo punto bisogna chiamare i soccorsi e avvertire le forze dell’ordine, chiamando il personale medico al numero di telefono 118 e contattando il 112 (Carabinieri) o il 113 (Polizia). In alternativa, allertare il più vicino comando di Polizia Municipale.
La chiamata di soccorso dev’essere quanto più possibile dettagliata, innanzitutto riguardo al luogo del guasto o dell’incidente (indicando su quale strada ci si trova, il senso di provenienza, il chilometro o il casello più vicino), e poi indicando il numero di vetture coinvolte ed eventuali particolari situazioni di pericolo, come ad esempio la presenza di olio su strada.
Queste semplici regole di prudenza permettono di migliorare la sicurezza per chi viaggia in autostrada.
Per evitare spiacevoli sorprese, soprattutto in autostrada, ti consiglio di far controllare l’auto dal tuo meccanico e dal tuo gommista di fiducia prima di fare un lungo viaggio.
A chi spetta, in base a quanto stabilito dalla Legge 104, l’esenzione dal pagamento del bollo? Hai ereditato una vettura da una persona cara, ma ti sei accorto che il precedente proprietario non ha pagato uno o più bolli? In tal caso, come dovrai agire? E se desideri vendere l’auto? Nelle prossime righe troverai indicazioni utili in merito a tali argomenti.
La legge 104: chi ha diritto all’esenzione dal bollo
Innanzitutto, è opportuno precisare quali siano le categorie di persone ad aver diritto all’esenzione dal pagamento del bollo. Come indicato nell’introduzione, è la legge 104 a stabilirlo. Fanno parte della lista i non vedenti, i sordi, i disabili psichici o mentali (purché percipienti l’indennità di accompagnamento) e i disabili motori (che vedono compromessa o gravemente limitata la capacità di deambulazione).
Tali condizioni, tuttavia, non sono sufficienti, in quanto è necessario che il veicolo oggetto della richiesta di esenzione sia impiegato, in via esclusiva (o comunque prevalente) dal disabile stesso o, che comunque, vada a suo beneficio. Quando il disabile è a carico di un familiare, le agevolazioni si estendono a quest’ultimo.
Un altro elemento da considerare è il fatto che l’esenzione è ottenibile solamente su un singolo veicolo, la cui targa dovrà essere indicata al momento della presentazione della domanda.
La richiesta, da inoltrare all’ACI, può presentare delle differenze in base alle Regioni. Non è raro, ad esempio, che a beneficiarne siano anche altre categorie di disabili. Oltre a non essere tenute al pagamento del bollo, le persone che rientrano nell’ambito di applicazione della legge 104 godono di una detrazione del 19% sul costo del veicolo (se quest’ultimo non supera una determinata cifra), di un’aliquota agevolata del 4% (in luogo del 22%) e dell’esenzione dal pagamento dell’imposta di trascrizione sull’eventuale passaggio di proprietà.
Ereditare un’auto: come comportarsi nel caso di vettura soggetta alla legge 104
Esaminando ora nel dettaglio il pagamento del bollo da parte degli eredi, è necessario sottolineare come tale tassa sia dovuta anche successivamente alla dipartita del “de cuius”. Ad ogni modo, agli eredi non sono comminate eventuali sanzioni amministrative conseguenti ad un eventuale mancato pagamento. Le sanzioni, infatti, sono legate alla permanenza in vita del proprietario della vettura, come previsto dall’art. 7 della legge numero 689/1981. Qualora, come erede, ti venga recapitata una cartella esattoriale, avrai tutto il diritto di richiedere all’ente della riscossione la sospensione con istanza di sgravio.
Per effettuare il passaggio di proprietà della vettura avrai 60 giorni di tempo, e dovrai rivolgerti all’ACI. Spetta a quest’ultimo il compito di modificare i dati presenti sul Pubblico Registro Automobilistico. In seguito verrà rilasciato il certificato di proprietà riportante il tuo nome in qualità di proprietario. Successivamente sarà l’UMC ad aggiornare la carta di circolazione.
La vendita di un’auto ottenuta in eredità
Hai ricevuto un’auto in eredità, ma possiedi già una vettura e non intendi sostituirla? Allora potrai optare per la vendita. Procedendo entro 24 mesi non dovrai procedere all’integrazione della differenza di imposta, in base a quanto stabilito dalla Finanziaria 2007. È l’art. 1 comma 37 della legge 296/2006 ad indicare come la rivendita effettuata dall’erede non rientri nell’area di applicazione della disposizione “antielusiva”. Questo perché il trasferimento dell’auto avviene solo in seguito ad un evento luttuoso.
Far sì che il movimento dell’albero motore sia sincronizzato con quello dell’albero a camme; è questo il compito principale della cinghia di distribuzione.
Si tratta di un ruolo molto importante, tanto che un’eventuale rottura è in grado di provocare gravi danni al motore, minandone il funzionamento.
In particolare, l’albero a camme regola apertura e chiusura delle valvole, necessarie per l’ottimizzazione delle operazioni di aspirazione e scarico. Considerando quanto appena scritto, la sostituzione della cinghia di distribuzione deve avvenire periodicamente.
Prosegui la lettura per avere indicazioni in proposito. Nelle prossime righe, infatti, scoprirai quali problemi potrebbero verificarsi sottovalutando questo aspetto.

Chilometraggio e sostituzione della cinghia
Normalmente le case automobilistiche garantiscono il perfetto funzionamento delle cinghie di distribuzione per un chilometraggio tra i 100.000 e i 180.000 chilometri, e per un periodo di tempo di 5 o 6 anni. Pertanto, anche se ti trovi ad utilizzare l’auto esclusivamente per raggiungere il tuo posto di lavoro, percorrendo un numero limitato di chilometri, l’usura del tempo dovrebbe comunque farti riflettere sull’opportunità di sostituire questa parte del veicolo.
Rottura della cinghia: quali sono i rischi
I materiali utilizzati nella produzione della cinghia sono gomma e fili di acciaio (impiegato per gli inserti). Per tale motivo le cinghie di distribuzione non sono esenti da rotture provocate, tra l’altro, da sforzi meccanici ed improvvisi sbalzi di temperatura. Ma quando questo si verifica quali sono le conseguenze? In primis dovrai confrontarti con la possibile mancata apertura delle valvole. Inoltre, trovandosi a scorrere su una serie di cuscinetti, e passando sulla puleggia della pompa dell’acqua, i danni potrebbero anche divenire irreparabili.
I segnali di una cinghia difettosa o rotta
Esistono dei fattori che possano segnalarti in tempo il funzionamento non ottimale delle cinghie di distribuzione?
Quando si verifica una rottura, normalmente il motore inizia ad emettere rumori “insoliti” ed eccessivi. Non è rara la comparsa di un vero e proprio stridio, spesso provocato dal tenditore della cinghia. Ma lo stesso stridio potrebbe nascere dalla cinghia servizi, soprattutto nel caso in cui quest’ultima risulti allentata.
Sostituzione della cinghia: fai da te o meccanico?
Il timore di spendere una cifra eccessiva dal meccanico spinge diversi guidatori ad adottare soluzioni fai da te pur non avendo l’esperienza necessaria. Sostituire le cinghie di distribuzione non si rivela un’operazione semplice da portare a termine. Scegliere di rivolgersi ad un’officina specializzata eviterà di incorrere, tra l’altro, in un montaggio eseguito con poca cura, potenzialmente pericoloso.
Una conoscenza non approfondita delle componenti meccaniche del motore, infatti, potrebbe rischierebbe di danneggiare quest’ultimo. In altri casi, visto il costo non indifferente dell’intervento, i proprietari di una vettura preferiscono temporeggiare, lasciando trascorrere un periodo di tempo eccessivamente lungo. Successivamente si sarà costretti ad affrontare esborsi ancora più alti, a causa di danni ancora peggiori rispetto a quelli preventivati.
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